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Euclide di Alessandria.

Matematico e filosofo greco. Visse ad Alessandria d'Egitto intorno al 300 a.C., al tempo di Tolomeo I. Fondò una scuola (prima scuola alessandrina) che divenne il massimo centro della matematica e che tenne il primato per vari secoli. Insieme con Archimede e Apollonio, E. è uno dei tre più grandi matematici dell'antichità e il massimo geometra, autore di quegli Elementi che rimangono il modello del perfetto sistema logico-deduttivo. Solo in pochi punti si è creduto opportuno modificare l'ordine di successione da lui stabilito. Soprattutto nella geometria piana, ben poche sono le aggiunte fatte successivamente. Partendo da definizioni, postulati e assiomi, E. sviluppa una lunga serie di teoremi, offrendo di ciascuno una rigorosa dimostrazione. Per quanto non tutta la materia elaborata sia originale, ma in buona parte derivata dai Pitagorici, da Democrito, da Ippocrate di Chio, da Eudosso, e da altri geometri dell'Accademia, egli ebbe il merito di dare a una materia per gran parte disorganica una sistematicità definitiva, completandone le parti mancanti. Con lui l'armonia pitagorica si trasforma in una tecnica precisa in cui assiomi e postulati, teoremi, problemi e soluzioni, acquistano un significato coerente. Nella sua geometria è implicata la teoria platonica dello spazio assoluto. Infatti, per E., come poi anche per Newton, la scienza postula uno spazio tridimensionale, assoluto, indipendente dal tempo e dai corpi che lo riempiono. Da qui, le nozioni di movimento e di velocità assoluta. E. fu inoltre il massimo studioso di ottica dell'antichità. Trattò delle proprietà geometriche della luce, dei principi per la misurazione dell'ombra e del potere visivo dell'occhio. è a lui che si deve l'importante concetto scientifico di "raggio di luce". Gli Elementi si compongono di tredici libri (un 14° fu aggiunto da Ipsiche): i primi sei trattano di geometria solida. Varie altre sue opere matematiche sono andate perdute. Restano i Dati, un libro sulla divisione delle figure; un trattato sui Fenomeni, due sull'Ottica e due opuscoli di musica.